mercoledì 27 aprile 2016

Roccamorice. L'abbeveratoio dell'Eremo di Santo Spirito

Ubicazione dell'abbeveratoio
Comune di Roccamorice (Pescara)
Strada Provinciale 22: Roccamorice-Eremo di S.Spirito
Nota: Il trecentesco abbeveratoio.




Eremo-monastero di Santo Spirito a Majella
Complesso monastico tra i più noti della Majella, Santo Spirito fu certamente abitato nel 1953 nel futuro papa Vittore III; alla metà del XIII secolo Pietro da Morrone compì anche in questo luogo la sua opera di ricostruzione; periodi di abbandono (durante i quali i locali abbandonati venivano adibiti a stazzi, come testimoniano alcune fonti nonché alcune leggende sulla fondazione) continuarono ad alternarsi a periodi di ripresa del culto nel corso dei secoli successivi, fino a giungere al 1807, anno della soppressione di alcune comunità monastiche; in quest'opera due pregevoli quadri e un Cristo ligneo in possesso della badia furono salvati dalla dispersione e trasportati nella chiesa di Roccamorice. 
Il complesso si articola in tre settori: la chiesa con annessa sagrestia e parte abitativa distribuita su due piani; sei locali di servizio del vecchio convento ora allo stato di rudere; la foresteria (o Casa del Principe, recentemente restaurata), la scala santa e l'oratorio della Maddalena. Sotto la chiesa si apre l'ingresso all'eremo originario scavato nella roccia.
Grandi abbeveratoi si osservano nel piazzale antistante la chiesa.



 PORTA CELP






Il noto abbeveratoio del complesso di Santo Spirito




FONDATO DA FRA PIETRO DEL MORRONE NEL QUINTO DECENNIO DEL XIII SECOLO, NEL 1263-1264, L'EREMO DI S.SPIRITO DELLA MAJELLA RICEVE LA PROTEZIONE APOSTOLICA DA URBANO IV E VIENE INCORPORATO ALL'ORDINE DI S. BENEDETTO, DAL 1275 AL 1293 E LA "CASA MADRE" DELL'ORDINE DI S.SPIRITO DELLA MAJELLA (POI ORDINE DEI CELESTINI). PROGRESSIVAMENTE ABBANDONATO NEL TRECENTO, VIENE RICOSTRUITO PER INIZIATIVA DELL'ABATE PIETRO SANTUCCI DA MANFREDONIA (1586-1641) ED OTTIENE IL TITOLO DI BADIA, NEL XVII SEC.. IL NOBILE MARINO IV CARACCIOLO VI SI RITIRA FACENDOVI COSTRUIRE UN EDIFICIO ("LA CASA DEL PRINCIPE"), IN SEGUITO TRASFORMATO IN FORESTERIA, SOPPRESSO L'ORDINE DEI CELESTINI NEL 1807, IL MONASTERO DI S. SPIRITO VIENE DEFINITIVAMENTE ABBANDONATO. IL 29 AGOSTO, FESTA DELLA DECOLLAZIONE DI S. GIOVANNI BATTISTA, VI SI CELEBRA IL RITO DEL "PERDONO": CHI SI CONFESSA E SI COMUNICA LUCRA L'INDULGENZA PLENARIA.
(da Parco Nazionale della Majella)
 SIGILLO
DELL'ABATE
DI S.SPIRITO
DELLA MAJELLA
SECOLO XIII

SIGILLO 
DELLA COMUNITA'
DI S.SPIRITO
DELLA MAJELLA
SECOLO XIII

Strada Provinciale n.22: Roccamorice - Eremo di S.Spirito
Edicola murale di pietra







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Il termine abbeveratoio indica il luogo dove bevono gli animali domestici. Indica inoltre la vasca o il recipiente atto a contenere l'acqua utilizzata per dissetarsi.
Gli abbeveratoi tradizionali sono generalmente costituiti di tronchi di albero o tegole. Ne esistono anche tipi realizzati in pietra o in muratura, particolarmente diffusi nelle zone rurali dell'Italia meridionale, localizzati in luoghi pubblici di transito, a volte realizzati in grandi dimensioni ed ornati di elementi architettonici, come epigrafi, stemmi e sculture.
La metodologia moderna più efficace ed efficiente è l'abbeveratoio a goccia, un sistema capillare di distribuzione dell'acqua che comporta minore spreco, nessuna superficie esposta a potenziali contaminazioni da batteri (soprattutto nella stagione estiva), praticità nella regolazione dell'altezza della fonte d'acqua in funzione delle dimensioni crescenti dell'animale (wikipedia)

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