Ubicazione della lapide:
Firenze. Piazza Santissima Annunziata
Lapide di Andrea del Sarto
(Nato a Firenze il 16 luglio 1486 e morto a Firenze il 29 settembre 1530)
Il chiostro della Basilica di SS. Annunziata
Il chiostrino di Andrea del Sarto
Il chiostrino dei voti (così chiamato per gli ex-voto esposti fino al secolo scorso) fu costruito fra il 1447 e il 1452. Poco dopo ebbe inizio la decorazione delle pareti, che procedette in modo discontinuo per una cinquanta d'anni. Il 1460 Alessio Baldovinetti (1425-1499) fu chiamato ad affrescare la Adorazione del Bambino, sulla parete della chiesa, a sinistra guardando la porta. Intorno al 1475 Cosimo Rosselli (1439-1507) affrescò sul lato sinistro del chiostro la prima scena di un ciclo dedicato al patrono dei Servi, San Filippo Benizzi (1233-1285): si tratta della Vocazione di San Filippo, che prende l'abito dei Servi di Maria.
Dopo una lunga interruzione, la raffigurazione della vita di San Filippo Benizzi é proseguita nel 1509 da Andrea del Sarto, che portò a termine il ciclo dell'anno successivo, mentre le parti decorative a grottesche furono eseguite di Andrea di Cosimo Feltrini (1477-1548), specialista nel genere e collaboratore di Andrea del Sarto anche in altre occasioni.
Di seguito alla scena di Cosimo Rosselli, Andrea dipinse: il dono della veste al lebbroso; Il miracolo dei bestemmiatori colpiti dal fulmine; La guarigione dell'ossessa, il miracolo del reliquie del Santo (su questa scena, che é l'ultima, si legge la data MDX).
Divenuto ormai famoso, Andrea continuò a lavorare su incarico dei padri Serviti.
Nel 1511 dipinse il Viaggio dei Magi sulla parete della chiesa a destra guardando la porta, collegando la scena alla Adorazione del Bambino del Baldovinetti, che costituisce l'ideale meta del viaggio dei Magi. La composizione, dove il corteo vario e ricchissimo di trovate curiose, si svolge in un vasto spazio aperto e luminoso, rinnova tradizione figurativa locale alla luce degli affreschi di Raffaello nella prima delle Stanze Vaticane, ammirati da Andrea in un probabile viaggio a Roma.
Nel 1513-14 Andrea dipinse sul lato destro del chiostro la Nascita della Vergine, prima scena di un ciclo della vita di Maria, dove venne affiancato dal Franciabigio (1482-1525), (Lo Sposalizio di Maria), dai suoi allievi Pontormo (1494-1557), (La Visitazione) e Rosso Fiorentino (1495-1540), (L'Assunzione della Vergine).
La "Nascita di Maria" é una delle opere più famose del maestro. La grande tradizione narrativa quattrocentesca (dal Ghirlandaio a Filippino Lippi) viene trasformata dall'interno in una nuova dimensione insieme grandiosa e quotidiana. I personaggi vivacizzati da un'intesa penetrazione psicologica si muovono nello splendido interno borghese, indifferenti alla sacralità della storia. Il modo d dipingere con colori accesi ammorbiditi dal chiaroscuro, costituisce il prototipo per la pittura del primo "manierismo" fidrentino.
(Realizzato con il contributo del Gruppo Selig Milano)
Firenze. Piazza Santissima Annunziata
Lapide di Andrea del Sarto
(Nato a Firenze il 16 luglio 1486 e morto a Firenze il 29 settembre 1530)
Il chiostro della Basilica di SS. Annunziata
Andrea del Sarto (1486-1530) |
Il chiostrino di Andrea del Sarto
Il chiostrino dei voti (così chiamato per gli ex-voto esposti fino al secolo scorso) fu costruito fra il 1447 e il 1452. Poco dopo ebbe inizio la decorazione delle pareti, che procedette in modo discontinuo per una cinquanta d'anni. Il 1460 Alessio Baldovinetti (1425-1499) fu chiamato ad affrescare la Adorazione del Bambino, sulla parete della chiesa, a sinistra guardando la porta. Intorno al 1475 Cosimo Rosselli (1439-1507) affrescò sul lato sinistro del chiostro la prima scena di un ciclo dedicato al patrono dei Servi, San Filippo Benizzi (1233-1285): si tratta della Vocazione di San Filippo, che prende l'abito dei Servi di Maria.
Dopo una lunga interruzione, la raffigurazione della vita di San Filippo Benizzi é proseguita nel 1509 da Andrea del Sarto, che portò a termine il ciclo dell'anno successivo, mentre le parti decorative a grottesche furono eseguite di Andrea di Cosimo Feltrini (1477-1548), specialista nel genere e collaboratore di Andrea del Sarto anche in altre occasioni.
Di seguito alla scena di Cosimo Rosselli, Andrea dipinse: il dono della veste al lebbroso; Il miracolo dei bestemmiatori colpiti dal fulmine; La guarigione dell'ossessa, il miracolo del reliquie del Santo (su questa scena, che é l'ultima, si legge la data MDX).
Divenuto ormai famoso, Andrea continuò a lavorare su incarico dei padri Serviti.
Nel 1511 dipinse il Viaggio dei Magi sulla parete della chiesa a destra guardando la porta, collegando la scena alla Adorazione del Bambino del Baldovinetti, che costituisce l'ideale meta del viaggio dei Magi. La composizione, dove il corteo vario e ricchissimo di trovate curiose, si svolge in un vasto spazio aperto e luminoso, rinnova tradizione figurativa locale alla luce degli affreschi di Raffaello nella prima delle Stanze Vaticane, ammirati da Andrea in un probabile viaggio a Roma.
Nel 1513-14 Andrea dipinse sul lato destro del chiostro la Nascita della Vergine, prima scena di un ciclo della vita di Maria, dove venne affiancato dal Franciabigio (1482-1525), (Lo Sposalizio di Maria), dai suoi allievi Pontormo (1494-1557), (La Visitazione) e Rosso Fiorentino (1495-1540), (L'Assunzione della Vergine).
La "Nascita di Maria" é una delle opere più famose del maestro. La grande tradizione narrativa quattrocentesca (dal Ghirlandaio a Filippino Lippi) viene trasformata dall'interno in una nuova dimensione insieme grandiosa e quotidiana. I personaggi vivacizzati da un'intesa penetrazione psicologica si muovono nello splendido interno borghese, indifferenti alla sacralità della storia. Il modo d dipingere con colori accesi ammorbiditi dal chiaroscuro, costituisce il prototipo per la pittura del primo "manierismo" fidrentino.
(Realizzato con il contributo del Gruppo Selig Milano)
Lapide:
ANDREÆ SARTIO FLORENTINO
PICTORI CELEBERR. QUI CU HOC VESTIBULU
PICTURA TANTUM NO LOQUETE DECORASSET,
AC RELIQUIS HUIUS VENER. TEMPLI ORNAMETIS
EXIMIA ARTIS SUÆ ORNAMENTA ADIUNXISSET,
IN DEIPARAM VIRGINEM RELIGIOSE AFFECTUS,
IN EO RECONDI VOLUIT
FR LAURENTIS HUIUS COENOBII PRÆFECTUS
HOC VIRTUTIS ILLIUS, ET SUI, PATRUMQ
GRATI ANIMI MONUMENTUM. P. MDCVI
ANDREÆ SARTIO FLORENTINO
PICTORI CELEBERR. QUI CU HOC VESTIBULU
PICTURA TANTUM NO LOQUETE DECORASSET,
AC RELIQUIS HUIUS VENER. TEMPLI ORNAMETIS
EXIMIA ARTIS SUÆ ORNAMENTA ADIUNXISSET,
IN DEIPARAM VIRGINEM RELIGIOSE AFFECTUS,
IN EO RECONDI VOLUIT
FR LAURENTIS HUIUS COENOBII PRÆFECTUS
HOC VIRTUTIS ILLIUS, ET SUI, PATRUMQ
GRATI ANIMI MONUMENTUM. P. MDCVI
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L'epigrafe (dal greco antico ἐπιγραφή, epigraphè, "scritto sopra") o iscrizione è un testo esposto pubblicamente su un supporto di materiale non deperibile (principalmente marmo o pietra, più raramente metallo). L'intento del testo è solitamente quello di tramandare la memoria di un evento storico, di un personaggio o di un atto; le parole possono essere incise, oppure dipinte o eseguite a mosaico; l'epigrafe si può trovare sia in un luogo chiuso (chiesa, cappella, palazzo) sia all'aperto (piazza, via, cimitero), oppure può essere apposta su un oggetto. Generalmente le iscrizioni sono realizzate in lettere maiuscole. A caratterizzarle però non è solo lo stile della scrittura ma anche l'adozione di particolari registri linguistici, improntati generalmente a concisione e solennità, in funzione del contenuto, del contesto e dello scopo comunicativo. (Da Wikipedia)
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